Correre al Freddo
La corsa è uno sport che può essere praticato anche in condizioni climatiche difficili. Iniziamo con l’analizzare le risposte fisiologiche dell’organismo al freddo, trascurando, per il momento, l’attività fisica specifica.
Osservazioni di Fisiologia
Il primo fenomeno che avviene è, senza dubbio, la vasocostrizione periferica. La bassa temperatura esterna fa arrivare meno sangue verso la superficie cutanea per trattenerlo all’interno dell’organismo. Si ha poi una produzione di catecolamine surrenaliche circolanti e, di conseguenza, un aumento dell’attività metabolica dei muscoli scheletrici. Possono essere avvertiti i brividi: contrazioni muscolari sincrone ed involontarie, che hanno lo scopo di aumentare il calore corporeo. L’aria viene “condizionata” durante il suo tragitto verso i polmoni, nelle vie aeree superiori.
L’aria fredda che entra nell’organismo attraverso la respirazione, è riscaldata fino a raggiungere valori solo del 2-3% inferiori rispetto a alla temperatura corporea. Tale riscaldamento avviene appena l’aria inspirata ha raggiunto la profondità di 9 cm dentro la cavità nasale, non solo, ma l’aria riceve dalle vie respiratorie anche vapore acqueo.
Quando si espira, parte del calore e dell’umidità è rilasciata alla mucosa che ricopre le vie respiratorie. Questo è il motivo per cui durante allenamenti o gare prolungate eseguite in ambiente freddo si può andare incontro ad irritazione della gola.