I Danni del Latte di Mucca sui Neonati e Bambini
PROTEINE IN ECCESSO
Il bambino alimentato con latte di mucca o di bufala, con un consumo da 1 a 1,5 litri al giorno, assume quasi 40-60 gr di proteine. Il neonato che pesa sui 6-7 kg prende ogni giorno 7-8 gr di proteine per kg di peso corporeo, invece del normale fabbisogno di 1,8 gr. Questa condizione particolare porta ad una sindrome da eccesso di proteine. Il bambino che ha un appetito eccessivo, che piange molto, che ha coliche intestinali, che vuole sempre latte e che ha dilatazioni intestinali è costipato e ha feci voluminose, dure e nauseanti e produce una gran quantità di urina maleodorante. Questi bambini sottonutriti talvolta possono pesare – all’età di 10-12 mesi – circa 6 kg contro i previsti 9-10 kg.
DANNI AL CUORE
Troppe proteine portano a effetti avversi nel metabolismo del corpo, con il risultato che il bambino ha un’evidente tachicardia, vale a dire un battito cardiaco molto veloce e una respirazione molto rapida e faticosa. Talvolta c’è un ingrossamento del cuore che probabilmente è causato dalla ritenzione di sodio nel sangue, perché il latte di mucca o di bufala contiene 3-4 volte più cloruro di sodio del latte umano.
DANNI AL FEGATO
Il bambino ha un ingrossamento marcato del fegato a causa dell’eccessivo carico di grasso e di proteine.
ANEMIA
Il latte di mucca provoca anche l’anemia, da moderata a grave, a causa della mancanza di ferro. I bambini alimentati con latte di mucca hanno i valori dell’emoglobulina da 3 a 8 g/dl, cioè dal 25% al 60% in meno rispetto ai valori normali. Il latte è inoltre povero di iodio e di ferro ma i bambini nascono con una grande riserva di ferro nel fegato. Il dott. Rosamond elenca i seguenti sintomi tipici di un eccessivo consumo di latte vaccino ni bambini: pallore amenico, stitichezza, irritabilità, rifiuto del cibo (e la madre insiste con più latte), sonno agitato, incubi, enuresi e in qualche caso un certo appetito per sostanze anomale come la sporcizia. Il dott. Albert S. Schwarts, professore assistente di Clinica medica all’Università di Washington, ha evidenziato che tra i bambini che fanno un gran consumo di latte le anemie nutrizionali sono più comuni.
PERDITA DI PESO
I più grandi svantaggi derivanti da un eccesso di proteine sono la perdita di peso e la mancata crescita, nonostante il bambino assuma molte calorie da molto cibo non equilibrato. Questa situazione può essere peggiorata dall’aggiunta di alimenti come uova, pollo, pesce e altri poiché essi aggiungono alla dieta un ulteriore carico di proteine. La dieta è così molto sbilanciata perché contiene troppe proteine, troppi grassi e, di solito, pochi carboidrati.
ALTO TASSO DI UREA NEL SANGUE
Una grande quantità di proteine nella dieta comporta un livello troppo alto di urea nel sangue, un aumento nel sangue del livello di ammoniaca, acidosi e disturbi nell’equilibrio elettrolitico. Livelli alti di ammoniaca nel sangue sono pericolosi perché possono produrre danni al cervello, soprattutto in quello dei neonati. Nei bambini che alla nascita pesavano poco questa condizione è descritta come? iperammoniemia nutrizionale?. Alcuni scienziati americani hanno osservato la crescita dei bambini che erano sottopeso alla nascita e a cui era stata data una dieta con molte proteine nel periodo neonatale e nell’infanzia: essi hanno potuto riscontrare che i progressi di questi bambini a scuola, anche all’et? di 7 anni, erano più lenti. Un tale effetto contrario allo sviluppo intellettuale dei bambini è stato riportato anche dal gruppo medico del Bombay Medical Hospital (dott. P.M. Udani, pediatra).
SCARSA ASSIMILAZIONE DEI MINERALI
Il latte umano forma invece una piccola massa soffice e flocculosa che è di facile digeribilità. Il latte vaccino forma invece un grande caglio duro che è difficile da digerire per il bambino. I minerali del latte di mucca non sono quindi prontamente assimilati dal bambino cosicché un terzo di questi va a finire nell’intestino per essere poi eliminato.
TETANIA
La tetania è una sindrome per cui un bambino ha delle convulsioni dovute a un basso tasso di calcio nel sangue. Il bambino che fa un gran consumo di latte di mucca assume una gran quantità di fosforo e soffre di quella che è stata descritta come ?convulsioni iperfosfatemiche ipocalcemiche?. Poiché il latte di mucca è povero di vitamina D, questa condizione è ulteriormente aggravata se il bambino soffre di rachitismo.
PROBLEMI GASTROINTESTINALI
L’intestino è l’organo più frequentemente coinvolto nel vomito infantile. Entro un’ora dall’ingestione di latte di mucca il bambino può presentare il vomito, anche come in un’ostruzione acuta o stenosi pilorica. Negli studi pubblicati è riportata un’incidenza del vomito dal 25% al 30% dei casi.
CARENZA DI CARBOIDRATI
Con il latte di mucca il bambino ha un apporto di carboidrati non sufficiente, troppe proteine e troppo grasso. Esistono varie sindromi che possono presentarsi nei bambini alimentati con il latte di mucca ma non in bambini allattati al seno.
DIARREA
La diarrea è comunemente presente nel 25-75% dei casi e può essere di intensità variabile. Quando ne deriva un danno grave alla mucosa intestinale può presentarsi una deficienza secondaria di lattasi, una cattiva assimilazione, deficienze di crescita, steatorrea (perdita di grassi dall’intestino) ed emorragie occulte.
DOLORI E COLICHE
Questi sono sintomi comuni. Possono variare di intensità e sono associati a pianto eccessivo, movimento delle gambe dopo il pasto e mancanza di sonno. Più il bambino riceve e più urla. Vaghi dolori addominali nei bambini più grandi possono essere dovuti ad allergie al latte e, qualche volta, a problemi emotivi. [Nand Kishore Sharma, da Latte e formaggio, rischi e allergie per adulti e bambini, Macroedizioni] Quanto segue è scritto da Calogero nel nostro Forum: Nei neonati gli effetti negativi del latte vaccino sono più immediati, ma nei bambini e negli adulti sono più lenti e silenziosi. Dovrebbe essere buona regola per tutti di consumare latte e derivati in maniera occasionale, per mille ottime ragioni.
La difficile digestione del latte e derivati (che non significa che deve venire necessariamente il mal di pancia) è il male minore, tra i tanti effetti dannosi. Oltre al fatto che il calcio che vi è contenuto non è ben utilizzabile dall’organismo dell’adulto; la calcemia risulterà in valori normali, ma il calcio non verrà fissato nelle ossa in maniera adeguata. Non è un caso che in Paesi come il Giappone, dove il consumo di latte è bassissimo, l’osteoporosi e le fratture ad essa associate hanno una incidenza bassissima, mentre nei Paesi dove si consumano più latte e latticini, l’osteoporosi e relative fratture sono diffusissime; e come se non bastasse, spesso agli anziani (che già mangiano quotidianamente latte e formaggi, perché così viene loro consigliato dai medici) vengono pure prescritti farmaci a base di calcio di sintesi (peggio che mai), come se il problema fosse la quantità di calcio assunto.
Ci sarebbe tantissimo da dire al riguardo. Ho letto il libro “Latte e formaggio”, sia la vecchia che la nuova edizione, e consiglio caldamente a tutti di leggerlo e di metterlo in pratica. Molte informazioni che ci giungono dai mass-media, sulla salute, sono da prendere con le pinze, ricordandosi che tutti abbiamo la possibilità di accedere ad una letteratura, riguardante la salute, che non solo non viene comunicata attraverso i mass-media, ma viene pure ostacolata e spesso derisa. Ho mille ottime ragioni, tutt’altro che infondate, per affermare ciò. …… Purtroppo non posso darti buone notizie sullo yogurt, perché l’unico vantaggio è la digeribilità, grazie alla scissione del lattosio in acido lattico dovuta alla fermentazione. Per il resto conserva tutti gli effetti dannosi del latte e derivati; anzi, la capacità di produrre muco, che è già alta in tutti i latticini, è ancora più alta nello yogurt, perché è ancora più acido.
Tutti i prodotti animali sono acidificanti e lo yogurt lo è in modo particolare; il processo omeostatico che controlla il PH del sangue, per neutralizzare la condizione acida del sangue utilizza il calcio (che è basico), e se questo non è presente in quantità sufficiente nel cibo, lo estrapola dalle ossa (ma anche dai denti). Il calcio dei latticini è legato alla caseina, che è difficile da scomporre per l’organismo adulto; quindi è più veloce ed agevole l’utilizzo del calcio delle ossa. Riguardo al muco, questo va a depositarsi ed a solidificarsi insieme ai minerali e sostanze varie di rifiuto che l’organismo non riesce ad espellere, e dà origine, a lungo andare, a formazioni benigne come cisti, fibromi, noduli, ipertrofie: gli organi in cui spesso si formano sono utero e ovaie, mammelle e tiroide, nella donna, mentre nell’uomo l’organo più sfortunato è la prostata e a volte la tiroide.
La formazione di muco provocata dallo yogurt tende ad ostruire l’intestino e i vasi sanguigni, e questo è a sfavore della circolazione del sangue e dell’assimilazione. Inoltre favorisce i dolori reumatici, artriti, raffreddore, tosse e catarri. Quando seguii la macrobiotica in maniera abbastanza rigida, per semplificare la vita della mia fidanzata e convivente di allora, nel giro di alcuni mesi buttai fuori una quantità di muco incredibile, pur non ingerendo alcun alimento che potesse produrlo.
Tuttora la seguo, ma piuttosto “elasticamente”, ma quando ho provato a mangiare lo yogurt, dopo pochi minuti ho sentito il muco che veniva su. Sicuramente adesso il mio organismo è più sensibile e reagisce subito con l’espulsione del muco, mentre prima accumulava. Comunque non importa eliminare lo yogurt del tutto (e questo vale anche per qualsiasi altro cibo), ma, come per tutti i latticini, è molto meglio consumarlo saltuariamente. Oltretutto non c’entra nulla con la longevità; sono ben altri i motivi della longevità di alcuni popoli che fanno uso abituale di yogurt.
Qualche consiglio per il consumo: -usare solo yogurt fresco fatto col latte fresco crudo -non usare yogurt fatto con latte pastorizzato: avrà un odore sgradevole -meglio usare yogurt intero: è più genuino e, stranamente, anche più digeribile -evitare assolutamente la combinazione con cereali o con legumi o con frutta e zucchero; lo yogurt, come il formaggio, va d’accordo solo con le verdure, nella proporzione di 30% di formaggio o yogurt e 70% di verdure. Buon appetito
una visione più catastrofica non c’era????????????????
una bella dose di sostegno per chi adotta i metodi tradizionali.
Si forse é un po’ catastrofico. Ma la realtá é che il latte di mucca fa realmente male.
Oggi tutti i pediatri sono concordi nell’aspettare almeno l’anno di vita prima di dar loro latte di mucca.
Poi chiaro ognuno si comporta con i suoi pargoli come meglio predilige.
Non credo ci si debba fermare a pensare che ciò che è stato scritto qui sopra sia catastrofico, ma sul fatto che se una cosa è sconsigliata per neonati il motivo ci sarà ovviamente.Si tratta di informazioni che è giusto avere per sapere a cosa si va incontro disattendendo ai consigli del pediatra, che in quanto pediatra qualcosa in più di noi ne sanno.
Ciao Valentina concordo in parte con te, le informazioni devono sempre esser prese come spunto, e da li farsi una propria idea. L’ignoranza è la cosa peggiore a cui un essere umano possa aspirare.
Detto ciò, che i pediatri sia ben informati ho un sacco di dubbi. Io ho un bimbo di 19 mesi e la sua pediatra è una capra, per lei sono importanti solo i parametri percentili, poi la propria conoscenza in materia di esseri umani lascia a desiderare, per lei la tachipirina non fa nulla.
Quando tutti sanno che anche lei ha degli effetti collaterali, vero che è uno tra i farmaci con meno effetti collaterali ma non si può spacciare per innoquo qualcosa che non lo è.
Latte dannoso? io ne bevo molto ma un conto è sapere ed aver coscienza dei suoi lati positivi e negativi, un altro e assumere qualcosa in modo passivo.
Ma la passività alimentare, lavorativa, culturale, fisica, sono la prassi dagli anni 80 in poi. SI da più importanza a quel che ci vine detto dato che sia assorbe passivamente piuttosto all’informarsi,
ma amen.