Devi comprare delle Scarpe da Running?
Sei indeciso su quali scarpe per la corsa comprare?
Comprare un paio di scarpe da running / corsa è molto importante per evitare i carichi sull’apparato locomotore, quindi evitare infiammazioni della schiena e di dolori lombari, dell’anca, del ginocchio (legamenti e menischi), caviglia, piede.
Ma come scegliere la scarpa adatta alle proprie condizioni?
Come Valutare la Scarpa Adatta Alla Propria Corsa
I fattori dei quali tener conto nella scelta di una scarpa possono esser così divisi:

Come Scegliere le Scarpe per La Corsa
1- Caratteristiche Fisiche
Un fattore molto importante del quale tener conto è il peso di chi userà le scarpe, una persona di 90 kg molto probabilmente necessita di scarpe che permettano un’ottima ammortizzazione.
Un atleta pesante avrà bisogno di Scarpe ammortizzate A3 o al massimo Intermedie A2 per le gare (poi vediamo le classificazioni)
La dimensione del piede è altresì importante, non per i numeri, a proposito di numeri ricorda di comprare sempre le scarpe di mezzo o addirittura di un numero più grande, durante la corsa i piedi si gonfiano.
La dimensione o meglio forma è importante perchè due persone possono avere il 43 ma uno con larghezza di 5 cm ed un altro di 10 cm; non potranno indossare le medesime scarpe.
Importante anche il collo del piede alto, basso, e naturalmente l’altezza dell’arco plantare. Chi ha i piedi piatti ammortizza poco e male, quindi necessita di scarpe ben ammortizzate, A3.
2- Fisiologia Movimento
Come avviene l’appoggio del piede?
Lasciamo perdere il corridore professionale che usa solo l’avampiede per essere più reattivo e quindi più veloce, in casi normali si parla di pronazione del piede:
Il tallone leggermente verso la sua parte esterna, impatta il terreno, segue una piccola rotazione e il piede con la sua pianta ha contatto con il suolo, altra piccola rotazione l’avampiede prende contatto e da la spinta prendendo alluce indice e medio che offrono una spinta importantissima, questo movimento come detto è definito neutro ed è il più corretto per la nostra fisiologia corporea.
Nel caso in cui il moviento di neutro sia eccessivo, cioè sull’avampiede si spinge quasi solo con l’alluce si parla di iperpronazione.
Mentre se l’appoggio è tutto sull’esterno del piede quindi tallone esterno, corpo del piede esterno e si spinge con la parte esterna, mignolo e parenti, si parla di supinazione.
La cosa fondamentale nel cado di atleta supinatore deve evitare le calzature A4 definite come Stabili, utili per gli iperpronarori.
3- Finalità
Esistono calzature per ogni tipo di attività sportiva e per le sue sotto forme, quindi come esistono scarpe sa calcio a 6 tacchetti per campi umidi o erba a 13 per campi secchi, da calcetto, da indoor etc, lo stesso avviene per il running, scarpe leggere da gara, scarpe per persone leggere, scarpe da allenamento, scarpe da fuori strada o free ride o sky running, scarpe per sintetico, per velocità, etc.
È chiaro quindi che definire il fine della scarpa ci porta ad individuare una categoria piuttosto che un’altra.
Facciamo alcuni esempi:
- scarpe per gara atleta leggero: A1 o Super leggere
- scarpe per gara o allenamento veloce per atleti meno veloci o più pesanti: A2 o Intermedie
- scarpe per persone mediamente pesanti o per allenamenti lunghi lenti: A3 o massima ammortizzazione
- scarpe per iper pronatori o pero e estremamente pesanti: A4 o Stabili
- scarpe per gare su pista: A7 o per pista
- scarpe per fuoristrada o per gare di sky running: A5 o Trail
Rimando comunque all’articolo Classificazione Scarpe Running per addentrarsi nello pecifco
4- Ambiente
L’ambiente influisce moltissimo sull’efficacia della calzatura e naturalmente sul suo utilizzo, se ad esempio voglio correre sulla pista di atletica o uso scarpe chiodate o scarpe A1 al massimo A2, in quanto le piste di atletica sono già molto ammortizzate.
Se il mio scopo è il fuoripista spinto, o lo sky running (corsa in montagna) allora la scelta deve ricadere su scarpe studiate per questo scopo: le A5 denominate Trail
Io opterei per queste scarpe anche per campestri in piano in quanto offrono maggior grip e stabilità.
Ricordiamo che più il terreno è sconnesso ed instabile, maggiore deve essere l’uso di calzature stabili e costruite appositamente per l’uso che andremo a farne.
5- Budget
Anche se su tutto si dovrebbe risparmiare, tranne che sulle calzature, il budget può favorire o sfavorire l’acquisto di una scarpa.
I modelli di punta, innovativi e attuali, costano sempre di più, oggi (autunno 2012) le scarpe più all’avanguardia ed innovative, arrivano a costare sino a 170€
Si riesce a spendere anche 80/90€ in meno comprando modelli degli anni precedenti oramai superate dall’ultimo modello.
Ma il modello più costoso, l’ultimo in auge è sempre il migliore?
Diciamo che dietro una scarpa vi sono ricerche e tecnologie al pari di un computer, questo chiaramente comporta costi, ma non sempre è così; spesso un nuovo modello comporta nuove innovazioni, ma sovente si tratta solo di un restyling o ancor peggio un cambio colore rispetto all’anno prima.
Conviene quindi sempre informarsi se la scarpa che puntiamo esisteva giá e nel caso le differenze con la precedente.
Corretto uso Scarpe Running
1- Durata Scarpe Running
I Runners agli inizi indossano le scarpe sin quando queste non sono completamente scassate, ma la durata effettiva delle scarpe da Running ha parecchi fattori contingenti
– per prima cosa ogni scarpa ha una sua indicazione di funzionalità, oltre il quale la sua capacità di assorbimento degli impatti e della tenuta è indicativamente:
- A0: 200 – 400 km
- A1: 150 – 300 km
- A2: 250 – 500 km
- A3 e A4: 500 – 1.000 km
Chiaro che i valori sono molto indicativi e soggettivi a scarpa utente condizioni d’uso etc. Prendiamo ad esempio delle scarpe A3 la cui durata indicativa è di 1.000 km se tale scarpa è indossata da un utente di 90 kg può ridurne l’efficacia del 20% a salire.
Temperature molto alte o molto basse a loro volta possono abbassarne la durata in alcuni casi fino al 30%
Il terreno a sua volta se regolare o irregolare pregiudica la durata.
Il potere assorbente dell’impatto lentamente diminuisce, se non si cambiano scarpe quando queste saranno scariche, allora si rischiano infortuni e dolori.
Con scarpe da gara dopo i 500 km e nelle intermedie dopo i 700 km, i tempi diminuiscono anche di 2-4 secondi al km, ciò vuol dire che su 20.000 km si perdono anche 2 minuti
Quindi mai superare i limiti della scarpa suggeriti dal produttore, e tener conto delle sensazioni personali sulla reattività della scarpa stessa, a volte si scarica prima per i fattori sopra citati.
Altra cosa fondamentale di cui tener conto è la tomaia:
Questa è soggetta a modifiche e si lascia andare, non allo stesso modo. Ci sono scarpe la cui tomaia (parte superiore in tessuto o pelle) è più resistente altre hanno una vita inferiore.
Quando questa si buca lacera o si lascia andare, la scarpa è da buttare dato che perde tutte le sue caratteristiche.
2- Manutenzione Scarpe Running
Le scarpe durate la corsa vengono maltrattate, sono soggette a urti, passano dall’asfalto al fango,
Le scarpe da running impattano sul terreno e si piegano ripetutamente anche 4.500/5.500 volte ogni 10 km, tantissime volte pensandoci, vuol dire circa 500.000 volte e più su 1.000 km. Dobbiamo di conseguenza far in modo di non accorciare la naturale vita della scarpa.
Pulizia scarpe: le scarpe sono di materiale sintetico e sono ricche di colle, la vare spesso a mano e con acqua fredda senza usare detersivi aggressivi.
Evitare lavatrice che le rovina, e farle asciugare a temperatura ambiente magari riempite e arrotolate di giornali (assorbono umidità). Evitare di asciugare al sole diretto e/o su caloriferi.
Non usare ammorbidenti, non usare lavatrice, non usare asciugatrici, non usare smacchiatori, non asciugare su calorifero, non asciugare al sole diretto, non grattare con spazzole.
Usare un panno umido. Lavare con acqua fredda, usare sapone di marsiglia, asciugare a temperatura ambiente, asciugare con aiuto di fogli di giornale.
Ama e Rispetta le tue Scarpe.
3- Peso Utente
Non starò qui a spiegare il perché e i come in modo scientifico, ma nella dinamica del movimento, l’impatto al suolo del piede, ritorna una parte dell’energia cinetica in spinta. Quindi detto questo sembrerebbe che maggiore è il peso maggiore la velocità; vero, ma una parte di questa energia si ripercuote sul corpo, quindi piede, caviglia, ginocchia, anca, lombare, colonna, cervicale, testa.
Quindi maggiore il peso utente maggiore sarà la necessità di una calzatura che assorba l’energia cinetica del movimento corsa.
Se l’assorbisse tutta però non si riuscirebbe a correre, un po’ come correre sulla sabbia, velocità bassissime consumo energetico altissimo e dolori articolari, è un po’ un paradosso, ma scarpe troppo molleggiate creano problemi.
Quindi per prima cosa il peso dell’utente è fondamentale per la decisone sulla calzatura, a sua volta il peso dell’utilizzatore è importantissimo in quanto la capacità contenitiva ed elastica della scarpa decade sensibilmente con pesi utente a partire da 90 kg.
Se pesi tanto cerca di cambiare le scarpe non oltre i 700 km e se si lascia andare la tomaia anche prima. Pena dolori alle caviglie alle ginocchia ed alla schiena, sino a passare da infiammazioni e da rotture dei menischi e/o legamenti
4- Condizioni Ambientali
Per quanto sia semplice comprendere che pioggia e fango possano deteriorare le scarpe diventa più difficile immaginare che le scarpe perdano sino al 30% della loro capacità elastica se si usano in temperature estremamente calde o fredde.
La temperatura ottimale di utilizzo é tra 5ºC e 25ºC, perché le scarpe in materiale gelloso (vedi Asics) alterano la loro struttura ad alte temperature, mentre i poliuretani adidas nike mizuno newbalance etc modificano la loro struttura alle basse temperature.
È facile quindi immaginare che in inverno ed in estate le scarpe diminuiscano molto la loro efficacia diminuendone anche la durata.
Pare che i materiali come i liquidi non Newtoniani come ad esempio Dna di Brooks mantengano le loro caratteristiche in un range di temperature maggiori.
Quindi se non vengono ben curate la loro morte sarà accellerata
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